Silvio Fiorello parla con il fotografo e narratore creativo Lee Osborne delle sue grandi passioni per l'abbigliamento maschile e i viaggi.
Come e quando ti sei interessato alla fotografia?
Ho sempre avuto una passione per la fotografia, ma immagino sia iniziata da adolescente, durante le vacanze all’estero con la mia famiglia.
Inizialmente giocavo un po’ con la macchina fotografica compatta Olympus Trip di mia madre, finché non ho avuto la mia, una Olympus OM10 a quei tempi il digitale non era nemmeno stato inventato. Poi ho iniziato a elaborare le mie immagini nella camera oscura del college d’arte di Colchester, prima di specializzarmi in fotografia come uno dei miei percorsi scelti durante la mia laurea all’Università delle Arti (ex London College of Printing). Iniziai la mia esperienza come art director che dirigeva i fotografi, ma negli anni ho acquisito una vasta esperienza lavorando con alcuni dei migliori fotografi del settore, questo mi ha ispirato a mettermi dietro l’obiettivo affrontandolo professionalmente.
Come sei stato introdotto per la prima volta nel settore della moda / stile / lusso?
Lavorare per Condé Nast mi ha esposto a queste aree – sono stato direttore creativo di CN Traveller per oltre 10 anni – mi piace pensare di essermi affermato come esperto di abbigliamento maschile in gran parte grazie al mio entusiasmo per l’argomento, il networking ed i contenuti che produco. Sono stato incaricato di scrivere e scattare articoli sulla scia del successo del mio blog “Sartorialee”, da marchi di lusso, da Canali a Harrods, The Rake, Plaza Uomo, oltre ad essere il nuovo editorialista del know-how sartoriale di Barroco Italia.
Cosa ami di più della creazione delle tue foto?
Incontrare persone. Devo dire che i ritratti sono tra i miei soggetti preferiti semplicemente perché portano sempre delle sorprese. A volte hai delle idee su come si comporterà una persona davanti all’obiettivo, e talvolta è completamente l’opposto di quello che avevi immaginato. Alcune persone che trasudano sicurezza non sono sempre i più semplici da fotografare. Ho avuto parecchie persone che hanno affermato che grazie alla mia personalità molto rilassata si sentono a suo agio con me davanti all’obiettivo, il che è lusinghiero. Soprattutto, voglio che le persone siano se stesse, che non si sentano come se dovessero recitare o cercare di essere qualcuno che non sono. La macchina fotografica non mente mai.
Cosa ne pensi del rapporto tra moda e fotografia?
Era lì prima che io nascessi e vivrà sicuramente molto dopo di me. La fotografia è una parte inseparabile dell’industria della moda. Non importa se viene catturato da fotografi professionisti o semplicemente da amanti della moda sui loro smartphone durante le sfilate, consente al mondo di avere una visione istantanea delle ultime tendenze, che possono essere così facilmente condivise sui social media. La moda non è mai stata così disponibile come lo è oggi e i progressi della fotografia nel corso degli anni hanno giocato un ruolo molto importante in questo. Ho ammirato a lungo il lavoro del fotografo Norman Parkinson, che ha avuto un ruolo importante in British Vogue dagli anni ’50 in poi – mi ha abbagliato con la sua gamma scintillante di foto di moda creative catturando tutto con grande energia, umore e spirito. Il mio scatto preferito di sempre è Woman Under Airplane Propeller, una foto in bianco e nero della modella Wenda Rogerson, che in seguito sposò Parkinson, e che stava per imbarcarsi su un aereo privato in Sud Africa. È meravigliosamente evocativo della Golden Age dei viaggi e molto pertinente in un momento in cui siamo bloccati e possiamo solo sognare di avventurarci in luoghi remoti.
Come descriveresti il tuo stile?
Prediligo l’abbigliamento classico, quindi di solito preferisco scegliere una giacca sportiva di tweed e amo le flanelle grigie. Amo gli spezzati, abbinati sempre a scarpe scamosciate marroni. In definitiva, amo lo stile senza tempo, senza seguire le tendenze. Mi piace prendere i migliori elementi della sartoria britannica e italiana e fonderli insieme. Ho creato un guardaroba che mi permette di avere sempre il look giusto per tutte le occasioni. Spero di poter continuare a prendermi cura degli indumenti, a me davvero cari, che ho ereditato, in modo da poterli trasmettere io stesso alla generazione successiva. Se un’immagine potesse confermare questo concetto, è proprio questo favoloso ritratto dell’attore Paul Newman catturato a bordo di un vaporetto a Venezia nel 1963. Sembra un’immagine che potrebbe essere scattata oggi. Stile senza tempo.
Qualè il tuo accessorio preferito?
Ho tantissime cravatte e sciarpe, quindi sarebbe difficile scegliere tra le due, in ogni caso sono raramente senza entrambe.
C'è qualcosa nel tuo guardaroba di cui non potresti vivere senza?
Sono particolarmente affezionato ad una giacca doppiopetto in cashmere blu navy di Harrods che possiedo da anni. Cerco di non indossarla troppo, ma è semplicemente una delle giacche più comode ed eleganti che ho mai acquistato. Il fatto che la giacca sia realizzata in cashmere significa che posso indossarla senza cappotto, con colletto e cravatta o maglione a collo alto. È un po’ un’uniforme per me, si abbina perfettamente con le flanelle grigie, o se mi sento particolarmente sbarazzino, allora con dei pantaloni a quadri Principe di Galles e le mie scarpe scamosciate marroni.
Quali sono i tuoi progetti futuri?
Recentemente ho iniziato una collaborazione fotografica con il marchio Silvio Fiorello, concettualizzando idee per i servizi fotografici di prodotti e campagne, che spero si tradurrà in una partnership continua. Ho per la prima volta visto il marchio a Pitti Immagine Uomo circa due anni fa, ancora prima di incontrare di persona il team mentre stavo producendo un articolo per Plaza Uomo (importante rivista svedese di abbigliamento maschile) sugli hotspot sartoriali di Palermo – tra cui il marchio Silvio Fiorello. Il team di Silvio Fiorello è una vera e propria famiglia, meravigliosa con grandi principi, così affascinante e inclusiva. Mi è piaciuto molto collaborare con Nancy Fiorello, figlia del fondatore Silvio, che dirige la sede di Londra. Penso che lavoriamo davvero bene insieme e lei mi dà la libertà di sviluppare le mie idee creative, questa fiducia è davvero importante per me e qualcosa che è raro al giorno d’oggi.
Mi piace molto aggiungere quante più immagini di viaggio possibili alla mia collezione di foto (realizzo molti viaggi di lavoro oltre a quelli dedicati all’abbigliamento maschile). Un’altra cosa che sto facendo durante il lockdown è preparare le immagini per una futura mostra che spero di organizzare in Portogallo. Mi piace molto anche riguardare le mie foto scattate tanti anni fa, tutte salvate sui cd (sì, una volta era il metodo di salvare le foto, e quindi non solo usati per memorizzare la musica) e modificare insieme quello che essenzialmente è il culmine di 15 anni consecutivi (e oltre) di riprese nella mia regione vinicola preferita, la valle del Douro nel nord del Portogallo. Spero di condividere presto delle grandi novità.
Cos’è "Sartorialee"? Dicci di più!
Sartorialee è il mio blog di stile maschile che curo nel mio tempo libero. “Vestire l’uomo che gira il mondo” è il mantra del blog, ed è fondamentalmente un’opportunità per me sia per scattare che per scrivere delle mie altre grandi passioni nella vita, i viaggi e l’abbigliamento maschile. Amo condividere le immagini che scatto, produrre articoli ben curati su contenuti rilevanti sartoriali che mi piacciono, dai lanci di prodotti, profili di designer e aziendali, dietro le quinte del processo di produzione e interviste, in poche parole, come essere la migliore versione di noi stessi, vestiti in modo appropriato per qualunque occasione.
Chi è il fotografo che più ti ha influenzato?
Quando ero più giovane seguivo molto il fotoreporter brasiliano Sebastião Salgado – sono andato a vedere il suo spettacolo alla Royal Festival Hall mentre ero all’università di Londra, e sono rimasto incantato. Un mio amico, il fotografo Andy Morgan, mi ha comprato una copia del suo libro “Genesis” per il mio quarantesimo compleanno. Le immagini sono sbalorditive. Al giorno d’oggi dovrebbe essere il fotografo di street style Scott Schuman, AKA The Sartorialist, i favolosi ritratti di moda di New York che mi hanno ispirato a creare il mio blog di stile maschile Sartorialee. L’ho conosciuto a Pitti Uomo qualche anno fa e l’ho trovato un uomo molto umile. La sua notorietà dietro l’obiettivo ha portato a molte collaborazioni per progettare le sue linee di abbigliamento maschile con marchi leader del settore e immagino che ad un certo punto sia questo un mio sogno che vorrei raggiungere.
Dove possono seguirti i lettori sui social media?
Il mio blog “Sartorialee: vestire il giramondo” si trova su: www.sartorialee.com. Il mio Instagram è @sartorialee per lo stile e il viaggio degli uomini, mentre la mia attività, Osborne Creative, che mostra il mio lavoro creativo in direzione artistica, design, fotografia ed articoli, può essere trovata su www.osborne-creative.co.uk; @osbornecreativelondon